L'istituto veneto per la storia della Resistenza e dell'età contemporanea

L'Istituto veneto per la storia della Resistenza fu fondato nel 1949 da Egidio Meneghetti, Concetto Marchesi, Roberto Cessi, Sebastiano Giacomelli, Gino Luzzatto, Enrico Opocher, Mario Saggin presso l'Università di Padova, centro propulsore della Resistenza nel Veneto, decorata - unica tra le Università italiane - di medaglia d'oro al valor militare per la sua partecipazione alla lotta di liberazione, con lo scopo primario di salvare dalla dispersione e di consegnare alla storia i documenti del periodo della lotta armata e dell'insurrezione nel Veneto, e insieme di conservare e far conoscere i principi etici e i valori civili della Resistenza.

Nello stesso 1949 partecipò alla fondazione dell'Istituto nazionale per la storia del movimento di liberazione in Italia (Insmli). L'Istituto era  ospitato all'interno di Palazzo del Bo, prima sede clandestina del Comitato di Liberazione Nazionale della Regione Veneto, costituito nel settembre 1943.

È stato riconosciuto di rilevante interesse culturale con apposite leggi regionali (n. 36/1976 e n. 51/ 1984, poi abrogate nel 2005). Nel 1999 l'Istituto ha assunto la denominazione di Istituto veneto per la storia della Resistenza e dell'età contemporanea.

Il logo dell'Istituto è ispirato alla statua "Palinuro" di Arturo Martini (1946) che si trova nel Palazzo del Bo, ai piedi dello scalone che conduce al Rettorato. Quest'opera, donata all'Università di Padova dalla Brigata partigiana "Martiri del Grappa", raffigura come Palinuro il partigiano Primo Visentin, detto Masaccio, iscritto alla Scuola di Perfezionamento in Storia dell'Arte, comandante di battaglione della Div. "Monte Grappa", caduto in combattimento a Loria (Treviso) il 29 aprile 1945.

Il 28 marzo 2014 è stato istituito con decreto rettorale il Centro di Ateneo per la Storia della Resistenza e dell’età contemporanea (CASREC).